L’estate volge al termine e si fa largo, come di consueto, l’appuntamento più storico e mondano della danza: il “Positano Premia la Danza” intitolato a Leonide Massine che, ormai da quarantasette edizioni, detta i tempi dell’anno artistico e solare che volge al termine riconoscendo e premiando i nomi salienti del palcoscenico. E così venerdì 6 e sabato 7 settembre diventano quest’anno il crocevia di quello che è stato e di quello che sarà intorno a Tersicore, con la direzione artistica di Laura Valente e la consulenza sempre più preziosa di Alfio Agostini. Un sodalizio che ormai riconosce a Positano la cultura di danza a tutto tondo.
Basta dare un’occhiata al programma proposto in questa due-giorni 2019, cominciando da venerdì 6 settembre alle 18 nella Cripta della Villa Romana dove si potranno incontrare tutti i premiati per poi spostarsi nella Pinacoteca Comunale della Spiaggia Grande per l’inaugurazione della mostra “Storia di una scoperta archeologica e del suo Museo“. Sabato 7 settembre andrà in scena alle 18, nella Villa Romana, la presentazione del video-ritratto “Caffè con Pina” a cura della giornalista di “Repubblica” Leonetta Bentivoglio, immaginata a cornice della proiezione di “Coffee with Pina” della regista e artista israeliana Lee Yanoor. E poi il palcoscenico più ambito del mondo, la Spiaggia Grande più calcata della storia della danza e del balletto, a cominciare da Leonide Massine e Rudolf Nureyev che l’hanno amata e resa celebre in tutto il mondo della danza, appunto.
E dunque sabato 7 settembre alle 21 saliranno sul palcoscenico di Positano i premiati, giovani e meno giovani, prontissimi a misurarsi con la storia di Positano, la cittadina che ospita il premio più antico al mondo. E chi sono i premiati 2019? La direttrice artistica Laura Valente ha svelato tardissimo i nomi: cominciando dal Premio alla Carriera Nacho Duato, ballerino e coreografo spagnolo cresciuto con Maurice Béjart e Jiri Kylián, e dalla danzatrice dell’anno Svetlana Zakharova, la diva russa della danza. Sempre dal sodalizio italo-russo è stato assegnato all’etoile del Royal Ballet Vadim Muntagirov il Premio Massine-Benois.
Il Premio per l’alta formazione della danza è invece stato assegnato a Gilbert Raymond Mayer, il maestro della scuola francese capace di coniugare raffinatezza e virtuosismi. Lo storico riconoscimento “Luca Vespoli“ è infine andato al direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini. Accanto a loro sono stati premiati ballerine e ballerini che si sono distinti in questi ultimi anni sui maggiori palcoscenici del mondo quali Jacopo Tissi, Marlen Fuerte, Sara Fernández López, Erez Ilan, Camilla Mazzi, Ramanbek Beishenaliev, Mattia Semperboni, Francesco Mura, Bianca Scudamore ed i napoletani Lina Cenere e Salvatore Manzo.
Ballerini, coreografi ed addetti ai lavori scelti con dedizione maniacale da Alfio Agostini, direttore della rivista BALLET2000, seduto accanto a Valeria Crippa (Corriere della Sera), Leonetta Bentivoglio (La Repubblica), Gerald Dowler (The Financial Times), Jean Pierre Pastori (La Tribune), Roger Salas (El País). Nomi che rendono sempre più Positano la protagonista e capofila di un vero e proprio sistema con il “Premio Benois“, diretto da Nina Kudriavtseva-Loory al Teatro Bol’šoj di Mosca, il “Premio BALLET2000” in scena a Cannes e diretto da Alfio Agostini ed il “Premio Equilibrio” in scena al Parco della Musica di Roma diretto da Roger Salas Pascual.
Tuttavia a Positano ce n’é per tutti, anche per i curiosi, i pendolari ed i turisti. Laura Valente ha infatti predisposto un programma a tutto tondo che consolida anche quest’anno il legame tra il “Positano Premia la Danza” con l’archeologia e con la valorizzazione dello splendido sito della Villa Romana, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e rimasta sconosciuta fino a pochi anni fa.
Ma sempre più si rinnova la collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli che dal 2017 dona il logo alla manifestazione con un bozzetto di scena di Paolo Ricci conservato presso la Fondazione e realizzato per il balletto “Petrushka“, già coreografato nel 1970 da Leonide Massine ed interpretato da Rudolf Nureyev. Un motivo in più per tornare o andare per la prima volta al “Positano Premia la Danza“.