Il lavoro coprodotto da Hangartfest ha ottenuto il riconoscimento come Miglior spettacolo di danza italiano.
Hangartfest
Redrum del Gruppo Nanou vince il Premio UBU 2024
Arriva una grande soddisfazione per Hangartfest e il Gruppo Nanou di Ravenna che ieri sera, in una gremita Arena del Sole a Bologna, ha vinto il Premio UBU 2024 – Miglior spettacolo di danzacon la performance Redrum dei coreografi Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci. La premiazione è avvenuta in occasione della Cerimonia di consegna dei Premi UBU, il più prestigioso riconoscimento del teatro italiano, creato da Franco Quadri.
Coprodotto da Ravenna Festival, Operaestate Festival e Hangartfest, Redrum ha aperto la XXI edizione del festival di danza contemporanea Hangartfest lo scorso 3 settembre al centro arti performative Maddalena, in collaborazione con AMAT e nel contesto di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.
In scena i danzatori del gruppo Nanou Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Andrea Dionisi, Agnese Gabrielli, Marco Maretti e Rhuena Bracci, anche costumista, mentre Marco Valerio Amico ha curato anche le scene e le luci e a Bruno Dorella si devono le musiche originali dello spettacolo. Sul palcoscenico dell’Arena del Sole il coreografo Marco Valerio Amico dedica il Premio a ciascun membro del collettivo, dichiarando che durante il processo creativo non è l’oggetto a stare al centro dell’attenzione, ma le persone e la conoscenza reciproca.
A metà tra una performance di danza e un’installazione artistica immersiva, Redrum omaggia Shining, sia il romanzo di Stephen King che l’interpretazione filmica di Stanley Kubrick, evocando l’idea di un luogo inesistente ma familiare, capace di scatenare un immaginario conturbante popolato da fantasmi e da ricordi in cui si perde il confine tra realtà, sogno e desiderio. L’elemento chiave è il pubblico che può rimanere all’interno dell’installazione per tutto il tempo che desidera, entrando e uscendo e muovendosi liberamente nello spazio, stravolgendo di fatto la fruizione temporale e spaziale della performance e destrutturando lo schema classico di visione propria dello spettatore.