Entriamo nel vivo della 36a edizione di FDE Festival Danza Estate con altri tre appuntamenti dal 12 al 16 giugno che proseguono il tema di quest’anno: PAESAGGI PRESENTI, un’esplorazione avvincente delle molteplici dimensioni dell’incontro tra artisti e pubblico, che pone l’accento sulla presenza e sull’assenza come elementi fondamentali della costruzione di spazi e relazioni, tra nuove tecnologie digitali e diverse modalità di partecipazione e interazione.
Festival Danza Estate – Paesaggi Presenti
Il 12 giugno, nel teatro Renzo Vescovi del Monastero del Carmine, va in scena “Trespass_Tales of the unexpected” di Marta Olivieri, vincitore del Bando Accessibilita 2023 del MIC, uno spettacolo- racconto che può essere visto e ascoltato, rendendosi fruibile da un pubblico non vedente, ipovedente e vedente.
Il 14 giugno il festival ospita il debutto di “Mercurio”, una performance che nasce dall’incontro tra la coreografa e danzatrice Luna Cenere con il compositore, improvvisatore e sassofonista Antonio Raia su invito della rete BoNo!, costituita da We-Start, Centro di Produzione Piemonte Orientale, Bolzano Danza | Tanz Bozen, OperaEstate Festival e FDE Festival Danza Estate in collaborazione con Bergamo Jazz Festival.
Viene riproposta anche in questa edizione la serata dedicata alla coreografa emergente, This Must be the Space (il 16 giugno nello spazio eventi di Daste), in cui verranno presentati tre lavori di artisti under 35 selezionati tramite una call aperta nell’autunno 2023 e scelti da una giuria di spettatori del festival: “Atto bianco” di Roberta Racis, “Re Penelope” del collettivo milanese Cult of Magic, “All you need is” di EM+. Completa la serata il primo studio di “Good Vibes Only (beta test)”, progetto ancora in creazione di Francesca Santamaria, una giovane artista selezionata congiuntamente dalle direzioni di FDE e di MilanOltre tra i partecipanti al progetto Incubatore 22/24 del CIMD di Milano.
Gli appuntamenti in dettaglio:
12 giugno 2024 / h 21:00 / Teatro Renzo Vescovi – Monastero del Carmine
Marta Olivieri (IT): Trespass_Tales of the Unexpected
In collaborazione con Festival ORLANDO
Trespass_Tales of the Unexpected utilizza una moltiplicazione percettiva che pensa all’accessibilità come un’integrazione e un’amplificazione della ricezione. La performance può essere infatti fruita da diversi punti di vista e ascoltata tramite diverse tracce audio, creando così un accadimento unico per ogni spettatore e spettatrice. La spazializzazione sonora aumenta le sensazioni, generando un ambiente amniotico in cui voci, rumori, gesti e musiche si fondono. Il pubblico è invitato a riflettere sulla natura della narrazione e sui concetti di realtà, fantasia, potere e abilità. La coreografia e il racconto prendono forma in modo spontaneo, sfruttando i diversi canali percettivi che permettono al lavoro di manifestarsi in forme plurime e comunicanti. Un’esperienza accessibile anche a persone non vedenti, ipovedenti e vedenti.
Marta Olivieri
Marta Olivieri è autrice, performer e Somatic Movement Educator. La postura obliqua – tanto sulla scena, quanto nello sguardo del pubblico – è uno degli elementi chiave del suo lavoro, così come lo sono l’indagine sulla nostalgia, sull’incertezza e sulla sfasatura. Il desiderio è di lavorare sempre più su una poetica dell’inclinazione: non essere in asse, non guardare na muoversi aspirando a una frontalità corrisponde a prendere un’altra postura nel mondo. Una postura che fa dell’obliquità e della sfasatura il suo nuovo, precario, mutevole asse. È autrice del lavoro performativo Trespass nelle sue due versioni Trespass_processing an emerging choreography e Trespass_tales of the unexpected. Attualmente sta iniziando una nuova ricerca con la cantante Juliana Azevedo.

Marta Olivieri – Trespass Tales of the Unexpected (Ph. Giuseppe Follacchio)
14 giugno 2024 / h 21:0 / Teatro Renzo Vescovi – Monastero del Carmine
Luna Cenere e Antonio Raia (IT): Mercurio
Debutto – coproduzione FDE
In collaborazione con BergamoJazz Festival A seguire / Following D-Talk
Mercurio è una performance che nasce dall’incontro tra la coreografa e performer Luna Cenere e il compositore, improvvisatore e sassofonista Antonio Raia. Il titolo , “Mercurio”, evoca un metallo, un pianeta e una figura mitologica, diventando così il punto di partenza e il tema centrale di una collaborazione che unisce pratiche, posture e conoscenze, esplorando al contempo la dualità tra maschile e femminile. Questa connessione e contaminazione tra linguaggi e discipline dà vita a una performance trasversale, un’esperienza di esplorazione che si avventura per strade non convenzionali, abbracciando il rischio e l’incertezza come parti integranti del processo creativo.
Luna Cenere
Luna Cenere, danzatrice e coreografa Vincitrice del Premio Nuove Coreografie 2023 della Biennale di Venezia con il progetto Vanishing Place e premio Danza&Danza come Coreografa Emergente 2020 con lo spettacolo Genealogia_Time Specific. Artista AEROWAVES TWENTY18 con Kokoro selezionato alla NID Platform 2019, nello stesso anno Luna riceve il Premio Speciale Positano Laonide Massine come Talento Campano. Nel 2021 debutta con Zoa produzione al Festival Oriente Occidente ed è selezionato alla NID Platform 2021 e Shoes on (2022) spettacolo selezionato dalla NID Platform 2023.

Roberta Racis (@Luca Del Pia)
Antonio Raia nasce a Napoli. Si laurea a pieni voti presso il Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno nel 2013 e da quel momento è impegnato in attività concertistica, performance ed installazioni artistiche per oltre 500 live in tutta Europa tra festival, musei d’arte contemporanea e club. Ama i rapporti tra la musica e le altre arti, non ama essere etichettato in un genere specifico. Il critico Phil Freeman sulla prestigiosa rivista The Wire definisce Raia «wind through metal».
16 giugno 2024 / h 19:30 / Daste – Spazio eventi
THIS MUST BE THE SPACE – serata dedicata alla creatività emergente
- Francesca Santamaria “Good Vibes Only” (beta test) – Primo studio
- Roberta Racis “Atto Bianco” (unplugged)
- EM+ | Emanuele Rosa + Maria Focaraccio “All you need is”
- Cult of Magic | Samira Cogliandro “Re Penelope”
GOOD VIBES ONLY (beta test)
> Primo studio – coproduzione
Francesca Santamaria
Durata 25’
GOOD VIBES ONLY (beta test) è un congegno coreografico che nasce per indagare il concetto di scrolling e arriva ad interrogarsi sulle logiche sociali contemporanee.
In scena un corpo immerso in un flusso incessante di informazioni, una danzatrice che si esibisce per testare la resistenza ai meccanismi di prestazione della società contemporanea. Questo primo studio di Francesca Santamaria utilizza la danza come strumento di indagine per stressare, attraverso il corpo, i concetti di performatività e performante.
Atto bianco (unplugged)
Un estratto pensato per gli spazi di DASTE
Roberta Racis
Durata 30’
Atto Bianco inaugura una trilogia sul tema delle radici e dell’eredità famigliare. Questo primo capitolo è un omaggio alla figura materna, ma anche uno studio sull’atto bianco del balletto romantico, quella parte della narrazione in cui l’aldilà si manifesta nel mondo dei vivi dopo la morte di un personaggio femminile, svelando un mondo bianco e magico che uniforma spazio e tempo. Il colore bianco domina generando una serie di rifrazioni concettuali da cui l’autrice attinge per la creazione di una performance in cui danza, voce e canto strutturano sinergicamente l’azione.
All you need is
EM+ | Emanuele Rosa + Maria Focaraccio
Durata 28’
All You Need Is prova a scardinare e a mettere in discussione la logica delle opposizioni binarie che permea il nostro pensiero e la nostra cultura, partendo dall’esplorazione di alcuni balli di coppia tradizionali come il tango, il valzer e la salsa. Questa performance si interroga sul delicato equilibrio delle relazioni, sul ritmo e sui compromessi che esse comportano. Si tratta di una danza a tre, caratterizzata da una serie continua di intrecci, equilibri e connessioni.
Re Penelope
Cult of Magic | Samira Cogliandro
Durata 25’
Re Penelope è una performance che si immerge nelle profondità della potenza sovversiva del corpo, intrecciando temi di attualità con temi mitologici. Il dinamico susseguirsi di movimenti energici delle due interpreti, accompagnato dalla musica techno eseguita dal vivo, evoca l’atmosfera del clubbing e riporta a sonorità percussive antiche come un’esperienza collettiva di liberazione e di potenza. Questo processo sconvolge l’archetipo tradizionale di Penelope, liberandola dalla sua rappresentazione convenzionale legata all’ambiente domestico, trasformandola in una voce rivoluzionaria della polis.
(Foto: Emanuele Meschini)